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al testo di Giovanni Rossato
Ci saranno abitudini vecchie di anni
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Un bicchiere di vino o più e le stanze da girare un museo la tua casa le braccia e le gambe scomposte la funzione del vivere adempiuta e i tanti casi, stare in bilico poeta fragile fra la storia e la speranza il gioco delle carte e il gioco della vita, la vita, dove ha avuto inizio l’attesa? dove il credito di speranza? L’ottuso cumulo di ricordi. Se mi giro per fare una piroetta, se qualcuno cade, e non sono io dentro una scatola i casi si succedono un’indicazione chiara? Chi giocherà le mie carte? Ancora in macchina per andare sempre dentro la mia storia dove un uomo diverso vive esperienze sempre uguali. Cancellare non è necessario, nonostante il ricordo, la lavagna è pulita posso scrivere per dimenticare, domani sarà nuovo ci saranno abitudini vecchie di anni chi abiterà la casa? 10 novembre 2019
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Salvatore Pizzo
- 15/11/2019 03:38:00
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Letta e riletta: un fiume in versi che investe, trascinando a valle la "casa pensante" ridotta a carcassa che, chissà mai, se qualcuno potrà e riuscirà mai ad abitarla, oltre al poeta che ne ha contato le costole, ma anche lelasticità dei nervi nel denunciare il dolore dalle travi ed il gioco dalle carte che larrischiano nella vita... E sempre unesperienza leggerti, oltre che un gran piacere. complimenti
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Rosa Maria Cantatore
- 12/11/2019 11:09:00
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il succedersi velocissimo delle immagini, la loro poetica dissolvenza...la persistenza, infine, al di là e al di sopra di tutto: una pagina esemplare, Giovanni.
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Ferdinando Giordano
- 11/11/2019 11:00:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]
Già mi attraeva la tua lingua, ma lintimità trattata attraverso lo scambio e la sovrapposizione con lambiente che la accoglie (la chiusa è dirimente e preziosa e linterrogativo cocente), mi trova prossimo a te; e galvanizza la diversità costante cui siamo sottoposti pur nullaltro mutando ad esempio. Grazie, sempre.
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